Incontro a Pandino del 15 ottobre 2012
Abitare Nèxus, una scelta sostenibile
Introduzione (Andrea
Seghizzi)
Buonasera, sono Andrea Seghizzi e rappresento l’associazione
Ecohousing organizzatrice dell’incontro di questa sera.
Da oltre un anno ci siamo dedicati allo studio di un modello
abitativo coinvolgendo famiglie, professionisti, aziende e istituzioni e questa
sera vogliamo condividerlo con tutti voi raccontandolo direttamente dalla voce
dei nostri partner, con l’auspicio di stimolare i vostri interventi, domande ma
anche perplessità che per noi rappresentano non solo un contributo importante
ma il metodo stesso con cui abbiamo impostato la nostra analisi.
Per agevolare questo confronto non useremo proiezioni e
microfoni per cui sentitevi liberi di intervenire.
Innanzitutto da cosa nasce questo studio? Da due sentimenti
contrapposti: il primo è un disagio, una preoccupazione per le difficoltà
sempre maggiori che le famiglie devono affrontare per accedere alla casa, al
credito ma anche al lavoro stesso; il secondo è un senso di opportunità che
nasce dalla riscoperta del gruppo, come
luogo in cui scambiare le idee, trovare nuove risorse e recuperare una forza
propositiva e anche contrattuale.
Il nostro studio ha cercato di interpretare tre diverse
realtà in forte trasformazione: quella ambientale (dove i problemi sull’uso
dell’ambiente e delle risorse naturali è sotto gli occhi di tutti), quella
economica-finanziaria (dove viviamo una grande instabilità e incertezza che ha
immobilizzato anche il settore immobiliare) e quella socio-culturale (dove
assistiamo nell’ultimo decennio ad un cambiamento dei nostri bisogni, del modo
di lavorare e di essere in collegamento con gli altri).
Di fronte a queste trasformazioni si ha l’impressione di un
cambio d’epoca che deve essere affrontato con mentalità aperte, disposte a
rapidi cambiamenti.
Questo approccio è fondamentale perché ogni cambiamento
porta con se nuove opportunità e consapevolezze che affondano le radici sui
nostri bisogni essenziali: il bisogno di una casa, di sicurezza, di salute, di
una stabilità economica che ci permetta di crescere agevolmente i nostri figli,
possibilmente in un ambiente stimolante, il bisogno di dare qualità alla nostra
vita, alle nostre relazioni, di lavoro, di futuro.
Come soddisfare questi bisogni di fronte alle trasformazioni
che stiamo vivendo? Questa è la domanda a cui abbiamo cercato di rispondere sviluppando
un modello integrato.
Un modello che ridefinisce i criteri del vivere quotidiano
partendo dalla casa che, come una seconda pelle, deve essere riscaldata e
raffrescata, deve essere sicura e ospitale, durare nel tempo ma anche sapersi
adattare alle nostre diverse età.
Una casa che garantisca la nostra privacy ma che ci aiuti
anche a uscire dai confini di un individualismo che può diventare solitudine e
che impedisce di cogliere le potenzialità di una comunità anche piccola.
Un modello che concepisce la casa non più isolata ma come
cellula di un ecosistema, collegata con altre cellule; in che modo? La nostra
idea si sviluppa partendo dal concetto di corte interna – come quella delle
cascine lombarde – come luogo di incontri, socialità, condivisione. E al
centro, proprio per stimolare e sfruttare le potenzialità di cui parlavo, una
struttura comune a disposizione degli abitanti per rispondere alle esigenze di
convivialità, gioco, lavoro, studio, benessere.
Un villaggio capace di sfruttare le risorse naturali in
maniera sostenibile, anche con una produzione propria di frutta e verdura.
Un modello che sia in grado di superare i limiti del
condominio, dotandosi di quegli strumenti e risorse che ne permettono una
gestione partecipata e consapevole.
Un modello che si propone di rispondere alle diverse
esigenze di un gruppo eterogeneo, fondato su principi pragmatici, non
ideologici, rafforzato dalla varietà delle diversità individuali come elemento
di confronto, crescita, solidarietà, opportunità.
Un modello etico e sostenibile con l’obiettivo di riscoprire
la forza della condivisione e della solidarietà come valori con cui affrontare
il futuro e migliorare la qualità della propria vita.
Abbiamo chiamato questo modello Nèxus, una parola di origine
latina che significa connessione, gruppo, collegamento.
Questa sera vogliamo raccontarvi questo modello su cui abbiamo
avviato uno studio di fattibilità per renderlo concreto qui a Pandino.
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