lunedì 22 ottobre 2012

Abitare Nèxus, una scelta sostenibile | Un incontro pubblico sul modello abitativo ispirato al cohousing e agli stili di vita sostenibili


Incontro a Pandino del 15 ottobre 2012
Abitare Nèxus, una scelta sostenibile
Introduzione (Andrea Seghizzi)
Buonasera, sono Andrea Seghizzi e rappresento l’associazione Ecohousing organizzatrice dell’incontro di questa sera.
Da oltre un anno ci siamo dedicati allo studio di un modello abitativo coinvolgendo famiglie, professionisti, aziende e istituzioni e questa sera vogliamo condividerlo con tutti voi raccontandolo direttamente dalla voce dei nostri partner, con l’auspicio di stimolare i vostri interventi, domande ma anche perplessità che per noi rappresentano non solo un contributo importante ma il metodo stesso con cui abbiamo impostato la nostra analisi.
Per agevolare questo confronto non useremo proiezioni e microfoni per cui sentitevi liberi di intervenire.
Innanzitutto da cosa nasce questo studio? Da due sentimenti contrapposti: il primo è un disagio, una preoccupazione per le difficoltà sempre maggiori che le famiglie devono affrontare per accedere alla casa, al credito ma anche al lavoro stesso; il secondo è un senso di opportunità che nasce dalla riscoperta del gruppo,  come luogo in cui scambiare le idee, trovare nuove risorse e recuperare una forza propositiva e anche contrattuale.
Il nostro studio ha cercato di interpretare tre diverse realtà in forte trasformazione: quella ambientale (dove i problemi sull’uso dell’ambiente e delle risorse naturali è sotto gli occhi di tutti), quella economica-finanziaria (dove viviamo una grande instabilità e incertezza che ha immobilizzato anche il settore immobiliare) e quella socio-culturale (dove assistiamo nell’ultimo decennio ad un cambiamento dei nostri bisogni, del modo di lavorare e di essere in collegamento con gli altri).
Di fronte a queste trasformazioni si ha l’impressione di un cambio d’epoca che deve essere affrontato con mentalità aperte, disposte a rapidi cambiamenti.
Questo approccio è fondamentale perché ogni cambiamento porta con se nuove opportunità e consapevolezze che affondano le radici sui nostri bisogni essenziali: il bisogno di una casa, di sicurezza, di salute, di una stabilità economica che ci permetta di crescere agevolmente i nostri figli, possibilmente in un ambiente stimolante, il bisogno di dare qualità alla nostra vita, alle nostre relazioni, di lavoro, di futuro.
Come soddisfare questi bisogni di fronte alle trasformazioni che stiamo vivendo? Questa è la domanda a cui abbiamo cercato di rispondere sviluppando un modello integrato.
Un modello che ridefinisce i criteri del vivere quotidiano partendo dalla casa che, come una seconda pelle, deve essere riscaldata e raffrescata, deve essere sicura e ospitale, durare nel tempo ma anche sapersi adattare alle nostre diverse età.
Una casa che garantisca la nostra privacy ma che ci aiuti anche a uscire dai confini di un individualismo che può diventare solitudine e che impedisce di cogliere le potenzialità di una comunità anche piccola.
Un modello che concepisce la casa non più isolata ma come cellula di un ecosistema, collegata con altre cellule; in che modo? La nostra idea si sviluppa partendo dal concetto di corte interna – come quella delle cascine lombarde – come luogo di incontri, socialità, condivisione. E al centro, proprio per stimolare e sfruttare le potenzialità di cui parlavo, una struttura comune a disposizione degli abitanti per rispondere alle esigenze di convivialità, gioco, lavoro, studio, benessere.
Un villaggio capace di sfruttare le risorse naturali in maniera sostenibile, anche con una produzione propria di frutta e verdura.
Un modello che sia in grado di superare i limiti del condominio, dotandosi di quegli strumenti e risorse che ne permettono una gestione partecipata e consapevole.
Un modello che si propone di rispondere alle diverse esigenze di un gruppo eterogeneo, fondato su principi pragmatici, non ideologici, rafforzato dalla varietà delle diversità individuali come elemento di confronto, crescita, solidarietà, opportunità.
Un modello etico e sostenibile con l’obiettivo di riscoprire la forza della condivisione e della solidarietà come valori con cui affrontare il futuro e migliorare la qualità della propria vita.
Abbiamo chiamato questo modello Nèxus, una parola di origine latina che significa connessione, gruppo, collegamento. 
Questa sera vogliamo raccontarvi questo modello su cui abbiamo avviato uno studio di fattibilità per renderlo concreto qui a Pandino.



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